Lunedì 12 Febbraio 2018, presso l’archivio storico del Palazzo Bo dell’Università di Padova, si è tenuta la conferenza dal titolo “Ministero della Pace: una scelta di Governo” proposta dall’ass. Comunità Papa Giovanni XXIII e dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” di Padova.
E’ stata un’ottima occasione di incontro e di condivisione circa la proposta lanciata dall’APG XXIII il 19 Dicembre 2017 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, a favore dell’istituzione di un Ministero della Pace.
Molte sono state le presenze dei candidati al Parlamento e degli amministratori locali, oltre alla società civile.
Dopo i saluti ad opera dell’Assessore Francesca Benciolin e della Prorettrice Annalisa Oboe, coordinati dal Prof Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova, i relatori hanno illustrato e discusso circa la proposta di istituire un Ministero della Pace, anche subito nella prossima legislatura.
Il primo a prendere parola è stato Nicola Lapenta della Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinatore della campagna, che ha illustrato punto per punto le sei aree di intervento del Ministero: mediazione sociale e giustizia riparativa, difesa civile non armata e nonviolenta, disarmo, tutela dei diritti umani, qualificazione delle politiche di istruzione e contrasto alla violenza sociale. Inoltre ha ribadito che l’intento non è quello di togliere competenze agli altri ministeri, ma di creare sinergie per indirizzare e attuare politiche di costruzione della pace che dovrebbero gestire i conflitti sociali, promuovere la difesa civile, attuare politiche di disarmo, difendere i diritti umani, educare alla non violenza e prevenire la violenza.
Ascolta l’intervento di Nicola Lapenta
Successivamente ha preso parola il Direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, Raffaele Crocco che guida un team di giornalisti a cui le guerre “non piacciono” nonostante i mass media tendano, nei nostri tempi, a costruire addirittura un’estetica della violenza e delle guerre. La guerra è diventata la nostra cultura quotidiana quando invece dovrebbe essere la pace la nostra “normale banalità”. Ci ha elencato inoltre una serie di dati particolarmente tristi: in un pianeta di 193 Paesi, circa 36 sono in guerra, 10 a forte rischio di conflitto, coinvolgendo in questo modo circa 3 miliardi di individui, ovvero quasi la metà della popolazione mondiale. In aggiunta si registrano circa 839 milioni di individui che ogni giorno rischiano di morire di fame. Ha dunque esortato i presenti a porre maggiore attenzione all’operato della Politica nei confronti della pace, considerando che oggi, ad esempio, l’esercito italiano è impiegato per difendere l’ordine nazionale a livello internazionale.
Ascolta l’intervento di Raffaele Crocco
Gli interventi sono proseguiti con il contributo di Don Albino Bizzotto, presidente dell’Associazione Beati Costruttori di Pace, il quale ha posto due domande: a cosa serve la storia? Perchè gli Stati continuano a “coltivare” gli eserciti e non cercano di placare la guerra? “La storia – afferma Don Albino – serve a costruire la realtà che apre al futuro e gli Stati non hanno strumenti idonei per affrontare la realtà, se non fare la guerra.” La pace è però essenziale per l’essere umano poiché “volere la pace oggi, significa operare per la vita in quanto tale”. Per questi motivi Don Albino ha chiesto a gran voce di includere nel concetto di Pace anche il concetto di vita.
Ascolta l’intervento di don Albino Bizzotto
Padre Egidio Canil, francescano della Basilica del Santo di Padova, nel suo intervento ha fatto riferimento alla costituzione apostolica conciliare “Gaudium et Spes”, scritta da Paolo VI: “ogni atto di guerra è delitto contro Dio e contro la stessa umanità che senza esitazione deve essere condannato”. Inoltre ha paragonato la corsa agli armamenti come “una delle piaghe più gravi dell’umanità che danneggia in modo intollerabile i poveri, il popolo, la gente e non chi dichiara le guerre!”. Il Ministero della Pace sarebbe, per Egidio Canil, una scelta che farebbe onore all’Italia, alla luce del fatto che “il benessere del nostro Paese non deve essere costruito sul sangue e sulle guerre” come è stato fino ad ora.
Ascolta l’intervento di Padre Egidio Canil
Infine è stato piacevole osservare che tutte le idee espresse dai relatori circa le necessità e la bellezza di un Ministero della Pace trovino un diretto riscontro nel sondaggio commissionato alla società Demetra di Venezia e realizzata dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova per l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXXIII.
Valerio Belotti, ordinario di metodologia e tecniche della ricerca sociale dell’Università di Padova, ha illustrato alla platea i risultati conseguiti da un campione significativamente rappresentativo di intervistati. Si scopre infatti che gli italiani hanno un’idea particolarmente negativa della guerra (77%), che sarebbero favorevoli ad istituire uno specifico Ministero della Pace per promuovere e coordinare le attività di prevenzione della violenza e dei conflitti sociali (66%) e anche che questo stesso Ministero disponesse di un proprio corpo civile di pace – esperto nella prevenzione e gestione nonviolenta dei conflitti e nei diritti umani – (81%).
Ascolta l’intervento di Valerio Belotti
L’istituzione del Ministero della Pace per: gestire i conflitti sociali, promuovere la difesa civile, attuare politiche di disarmo, difendere i diritti umani, educare alla nonviolenza, prevenire la violenza. Sono invitati a partecipare oltre ai candidati al Parlamento, amministratori locali, insegnanti, studenti, volontari in servizio civile nazionale, rappresentanti di ONG e organizzazioni sindacali.
Rassegna stampa
Il video della Conferenza di presentazione a Padova, con le interviste a Nicola Lapenta, Marco Mascia e Raffaele Crocco, realizzato dai volontari in Servizio Civile presso il Centro Diritti Umani dell’Università di Padova
TGR Veneto – Intervista al Prof. Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova
Il Bo – Giornale dell’Università degli Studi di Padova – “Segnali di Pace, non di guerra”
Il Mattino di Padova – “Dal Bo parte la campagna <<Si al ministro per la Pace>>”
Corriere del Veneto – “Un ministero della pace per annullare la violenza”
Il Gazzettino Padova – “Il Bo ai politici: serve il ministero dedicato alla pace”