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Nome | Cognome | Città |
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Maria Luisa | Conti | Palermo |
Andrea | Parlanti | Albano Laziale |
Maurizio | Marmo | Riva Ligure |
Margherita | Bortolas | Roma |
Silvia | Rosati | Roma |
Edoardo | Guerrizio | Roma |
Carlo | Stella | Roma |
Cecilia | Bevilacqua | Roma |
Federica | Luciani | Roma |
Stefania | Bernardi | Roma |
Silvia | Tomei | Roma |
Nazario | Bevilacqua | Roma |
Barbara | Caravale | Roma |
Andrea Luca Mario | Guerrizio | Roma |
Laura | Tiburzi | Grosseto |
Michelangelo | Tumini | Osimo (An) |
Andrea | Maricelli | Locate di Triulzi |
Massimo | De Rosa | Senigallia |
sergio | vercelli | Borgomanero (NO) |
Edgardo | Olimpo | Santa Maria Capua Vetere |
Davide | Paoli | Frascati |
Umberto | Puato | Guidonia Montecelio RM |
VALERIA | SCARAMELLI | FORMIGINE MODENA |
mario | bellocchio | crema |
Davide | Guidi | Fano |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.