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Nome | Cognome | Città |
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Claudio | Marro | Fossano |
Giancarlo | Calabretto | Cuneo |
Matteo | Congia | Sorso |
Sonia | Alessandra | Catania |
Silvio | Lorenzi | Crema |
MAURO | ALUIGI | Morano Calabro |
Carmen | Leida | Ferrara |
Adriana | Salafia | Catania |
Mari | Donatella | Pesaro |
Piera | Levet | Cervasca |
Maria Raffaella | Traina Ghirardini | Catania |
Giuseppe | Donzelli | Catania |
Silvano | Bortolani | Mantova |
Danilo | Azzali | Parma |
Giuseppe | Germanò | Villa San Giovanni |
Giulia | Scopelliti | Villa San Giovanni |
Natalia | Curcuruto | Villa San Giovanni |
Francesco | Brancati | Villa San Giovanni |
Elena | Barresi | Campo calabro |
Chiaffredo | Drocco | Cuneo |
Annarita | Lamari | Villa San Giovanni |
Stefano | Gasparini | San Mauro Pascoli |
dario | vallauri | VINADIO |
Bernardino | Allocco | Savigliano |
Laura | Roda | Casalecchio di Reno |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.