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Nome | Cognome | Città |
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Angelo | Cavina | Bologna |
Maria Cristina | Manfredi | Parma |
Nadia | Giuliano | Brossasco |
vittorio | oliva | NAPOLI |
federica | sciacco | parma |
Catherine Anne | Southwood | Fano |
Rosa | Lindi | Fano |
Luigia | Contu | Terre Roveresche |
Giorgio | Gambetti | Macerata |
Tinuccio | Reale | Teramo |
Roberta | Dell'Orto | Oliveto Citra (SA) |
Alberto Ramón | Camisassa | Cavour |
Franco | Forini | Ferrara |
Antonella | Amadori | Fano |
Matilde | Catalano | Novi ligure |
Franco | Dini | Borgo San Dalmazzo |
ANTONINO | PAGANO | Fano |
Marco Biagio | Costanzo | Catania |
Giorgio | Magnanelli | Fano |
Luciano | Benini | Fano |
Martina | Piffer | Isera |
Marcello | Brondi | Ferrara |
Paolo | Pizzutti | quiliano |
Milicent | Donth | Parma |
Luigi | Cavallari | Bologna |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.