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Nome | Cognome | Città |
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Alessio | Giaccone | Cuneo |
LAURA | sambo | Reggio Calabria |
Olufemi Emmanuel | Iyanda | Parma |
Alberto | Zucchero | Bologna |
Loredana | Filippi | Parma |
Antonio | De Filippis | Rimini |
Febronia | Lamicela | Catania |
Emanuele | Torrisi | Zafferana Etnea |
Greta | Lazzari | Crema |
Paola | Cristaldi | Santa Venerina |
Fabrizio | Conti | Parma |
Alessio | Marino | Romq |
Angela Bruna | Labate | Reggio Calabria |
Maria Vittoria | Rosso | Savigliano |
Andrea | Biagioni | Roma |
Rosa Giovanna | Chillemi | Catania |
Francesca | Cristaldi | Catania |
Sebastiana | Pennisi | Catania |
Germano | Modena | Cuneo |
Concetta | Iabichino | S.Venerina |
Maria | Ramonda | Savigliano |
Vincenzo | Pezzino | Catania |
Stefano | Paradisi | Fano |
arturo | Mottola | Lamezia Terme |
Chiara | Fiorello | Catania |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.