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Nome | Cognome | Città |
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Andrea | Pascaretta | Morolo |
Francesco | Gaddi | Bernezzo |
Simona | Marino | Roma |
Piera Francesca | Murador | Ferrara |
Danilo | Pongelli | Roma |
Giusi | Amore | Parma |
DOMENICO | PASCARETTA | Morolo |
Paola | Ferrari | Alessandria |
Daria | Giordani | Occhiobello |
Erio | Ambrosino | Cuneo |
Marzia | Massimino | Catania |
Marta | D’Antonio | San Giovanni la punta |
Luca | Ghini | Rimini |
Edoardo | Barbarossa | Catania |
Laura | Vezzosi | Reggio Emilia |
Albino Francesco | Rizzuto | Villa San Giovanni |
Filippo | Bianchini | Siena |
Mauro | Carioni | Caorso |
Marco | Pirini | RUSSI |
Cristina | Allocco | Savigliano |
Mauro | Carioni | Caorso |
Federica | Ramonda | Savigliano |
Luca | Formaggio | Biella |
salvatore | Buonocore | Pompei |
Maurizio | Bergia | Fossano |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.